CHI è EDUARDO KOHN
CHI è EDUARDO KOHN

CHI è EDUARDO KOHN

Eduardo Kohn è un antropologo,  docente alla McGill University di Montreal autore della rivoluzionaria pubblicazione How Forests Think, tradotta in più di 10 lingue.In Come pensano le foreste lui  sostiene che esse, pur non dotate di linguaggio possano comunicare – lo dimostra il fatto che al loro interno piante, organismi diversi interagiscano tra loro  e abbiano la facoltà di pensare per immagini, dato che in tutti gli esseri viventi anche quelli privi di cervello vi sono processi di significazione e di percezione di sé.

La foresta, dunque, è intesa come una mente emergente, un sistema comunicante e una creatura vivente con la quale è necessario riprendere contatto. 
I suoi studi  sono il  frutto di ricerche sul campo e dell’applicazione di un’antropologia oltre l’umano orientata a  varcare le frontiere dei limiti imposti dal dualismo cartesiano  spirito/corpo, per ricercare le connessioni tra tutti gli esseri viventi proiettando le nostre osservazioni oltre, al di là di noi. 
Ha vissuto a lungo tra le comunità indigene della foresta amazzonica ecuadoriana, studiando il modo in cui percepiscono e interagiscono con il mondo naturale.  Durante i suoi quattro anni di ricerca etnografica in Ecuador presso la popolazione dei Runa lo studioso è stato testimone del rapporto simbiotico che questi popoli intrattengono con l’ambiente naturale in cui vivono, della devozione che dimostrano per la foresta considerata come un essere vivente e dell’impegno profuso nella sua difesa a tal punto da ritenere Madre Natura un soggetto presente nella Costituzione in quanto portatore di diritti (Kohn 2013). 
Il suo lavoro ha ispirato non solo accademici, ma anche artisti e musicisti. Ad esempio, una sinfonia intitolata “How Forests Think” è stata eseguita al Lincoln Center di New York.
Kohn ha uno suo stile narrativo coinvolgente, che fonde descrizioni etnografiche dettagliate con una profonda riflessione.
Nel 2014 ha vinto il prestigioso Premio Gregory Bateson.
La sua opera continua a influenzare profondamente l’immaginario ecologico e antropologico, offrendo nuovi modi di pensare la relazione tra esseri umani e altre forme di vita.


Vuoi contattarlo? eduardo.kohn@mcgill.ca


da COME PENSANO LE FORESTE

…”  Cosa significa pensare con una foresta? come farlo punto interrogativo E perché? …

Come pensano le foreste è una speculazione di carattere metafisico che cerca di creare gli strumenti concettuali per effettuare una svolta intellettuale Radicale – un t y am,  Come si dice in kichwa.  questo libro Dunque, è un intervento politico,virgola poiché intravede l’urgente necessità di mettere in moto un’altra forma di pensiero per il bene degli esseri, umani e non umani, che fanno parte di questa vasta rete vivente punto e, una ragnatela ecologica meravigliosa ma fragile e, in generale, invisibile. la sua tesi è che solo attraverso questa forma di pensiero si può realizzare o il vero sumak kawsay. Sumak kawsay È un concetto che proviene dal mondo spirituale e ci insegna l’importanza di essere in equilibrio con il mondo della foresta. Quando otteniamo questo equilibrio possiamo agire con il rispetto verso gli altri, riconoscendo che la foresta ha la sua vita e il suo modo di aiutare noi e gli altri esseri viventi. Noi Separa studiamo a fondo questo concetto attraverso Kamungwi. 

Kamungwi è un enorme foresta al centro del nostro territorio dove nacquero i nostri antenati. stiamo pensando molto a come creare concetti base sulla nostra relazione con questo spazio Per capire meglio noi stessi, per relazionarci con la foresta e connettere questa conoscenza al mondo più ampio. Il nostro fine non è tanto quello di equilibrare direttamente la nostra vita nel mondo materiale. Sarebbe un po’ complicato. La vita, piuttosto, si equilibra quando andiamo a dormire ed entriamo, grazie ai sogni, nel mondo spirituale. Lì è dove, nei nostri corpi, il mondo spirituale e il mondo materiale trovano un equilibrio. E con questo equilibrio saranno placati i desideri materialistici di volere continuamente sempre di più. Con l’equilibrio troveremo quello che basta per vivere bene.”