EPISODIO 1
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podcast foreste e futuro

La biodiversità è un termine onnipresente: nella società, in ambito scientifico, negli accordi internazionali, nelle normative,  in economia, nella filosofia ambientale, nell’ecologia profonda, nei programmi di sensibilizzazione, nell’urbanistica, nell’architettura del paesaggio, in politica … potrei continuare per un bel pò…  persino negli show televisivi!

E’ un termine apparentemente centrale nelle politiche di conservazione della natura e nelle nostre vite.  

Quasi come se la sua sola presenza fosse garanzia di benessere. 

Il suo significato, però, è spesso ridotto a un’idea semplicistica e, a tratti, idealistica: più biodiversità → tutto bene! meno biodiversità → tutto molto, molto male!

Ma siamo davvero sicuri che le cose stiano così?

Questo termine sembra appartenere da sempre al nostro lessico, alle nostre più comuni categorie di pensiero. “dobbiamo incrementare la biodiversità, questo luogo ha più biodiversità di quello, più diversità, più vita, ripiantare per aumentare la biodiversità” … difendere, tutelare, conservare, custodire, coltivare …  la biodiversità!   

E’ diventato un mantra, un slogan che caratterizza il linguaggio non solo degli ambientalisti ideologici, ma anche di chi, a vario titolo, si interessa della questione ambientale.

Eppure, nonostante sia un termine ormai consolidato nei vocabolari della lingua italiana, e perfino nei suggerimenti automatici dei programmi di videoscrittura, la biodiversità, così come la usiamo oggi, rischia di non rispecchiare davvero la realtà del mondo. 

Perché, quindi, dobbiamo porci delle domande?

La questione sta nel fatto che abbiamo bisogno di un linguaggio corretto in grado di rappresentare la  complessità del mondo e delle sue contraddizioni. Usare un lessico adeguato non significa solo esprimere concetti chiari, ma anche affrontare la realtà con la consapevolezza delle responsabilità che ne derivano.

Per approfondire questa riflessione, abbiamo il piacere di parlare con il professor Francesco Spada, botanico ed ecologo vegetale, già docente all’Università La Sapienza di Roma, all’Università della Tuscia e all’Università di Uppsala, che vive tra l’Italia e la Svezia.

Credits: 

ideazione, scrittura e voce: Patrizia Menegoni

ospite:  Francesco Spada

montaggio audio: Patrizia Menegoni

musiche: Lyric Melody for Solo Bass – John Patitucci, Forever Yours -Wayne Jones

supervisione: Andrea De Magistris

distribuzione: Gaia Pietrelli