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FORESTE E FUTURO

FORESTE E FUTURO

FORESTE & FUTURO è un viaggio tra la FORESTA e l’umano … Come vediamo gli alberi? Cosa sono per noi le foreste? Quale ruolo hanno nelle nostre vite  spesso cittadine?  Quale possibilità si celano nel rapporto tra uomini e foreste? Sono banalmente fonti economiche? O molto altro? quale passato? e quale FUTURO?

Le foreste rappresentano uno dei patrimoni naturali più importanti del pianeta, fondamentali per la biodiversità, il clima, la qualità dell’aria e la vita di tutte le specie, compreso l’uomo.

Il loro studio e la loro protezione sono cruciali per garantire la sostenibilità ecologica e per affrontare le sfide del cambiamento climatico. 

Le foreste italiane, da sempre immerse nella storia e nella geografia dei territori, sono molto più che un semplice elemento naturale. Sono luoghi che raccontano millenni di trasformazioni e interazioni tra uomo e ambiente, scrigni di memorie collettive che intrecciano natura, cultura e tradizione. Dai boschi sacri degli antichi popoli italici, che vi riconoscevano la dimora degli dei, alle fitte foreste appenniniche che furono rifugio per i partigiani durante la Resistenza, ogni albero e sentiero conserva tracce di storie umane, vegetali ed animali.

Nel corso dei secoli, le foreste italiane hanno subito profonde trasformazioni, plasmate dalle necessità agricole, dall’urbanizzazione e dallo sfruttamento delle risorse. Tuttavia, esse sono anche state protagoniste di rinascite, grazie alla crescente consapevolezza dell’importanza di preservare il loro patrimonio ambientale. 

Le relazioni tra uomo e foresta, oggi come ieri, continuano ad evolvere, richiamando alla necessità di un equilibrio delicato e dinamico. La foresta non è solo un rifugio naturale o una risorsa, ma un ecosistema complesso che dialoga con l’uomo, modellando i paesaggi e influenzando le culture. Oggi, più che mai, la sfida consiste nel proteggere questi luoghi vitali, riconoscendone il valore ecologico, storico e culturale, per costruire un futuro in cui la coesistenza armoniosa tra l’uomo e la natura possa continuare a diffondersi.

Il legame tra le foreste italiane e la geografia del territorio è profondo e articolato: dalle faggete millenarie del Gargano alle foreste mediterranee della Toscana, dai boschi di abeti delle Alpi alle leccete della Sardegna, ognuna di queste aree è unica, raccontando la storia di climi , terre e comunità che vi hanno trovato dimora. 

Nel XXI secolo, le foreste italiane sono diventate anche un simbolo della sfida globale contro il cambiamento climatico. Riconoscendo la loro importanza come “polmoni verdi”, si è rafforzata l’attenzione verso la conservazione e il restauro degli ecosistemi forestali, sia per la loro funzione ecologica sia per il loro valore culturale. 

Il taglio di boschi e foreste in Italia è un’attività che ha radici antiche e profonde, legata alle necessità dell’uomo di ottenere legname per l’edilizia, l’artigianato, il riscaldamento e, più recentemente, per la produzione di carta e altre risorse industriali. 

Tuttavia, oggi il taglio dei boschi si inserisce in un quadro più complesso, dove la gestione sostenibile delle foreste è fondamentale per mantenere l’equilibrio tra lo sfruttamento delle risorse naturali e la conservazione degli ecosistemi.

Le leggi italiane e le normative europee impongono regole rigide sul taglio delle foreste, tuttavia, cavilli normativi, spazi interpretativi, emergenze attivate in relazione al vasto e vago concetto di sicurezza, priorità energetiche/turistiche/sociali nazionali fanno si che importanti tratti di Foreste con la F maiuscola (Siti di Importanza Comunitaria, Foreste vetuste, habitat prioritari…) finiscono continuamente sotto la cura irreversibile delle motoseghe con immensi danni anche per le generazioni umane future.